Progetto Haiti

Urbs Franciscana per Haiti. Don Levi ci racconta cosa ha realizzato con il nostro aiuto

 

Grazie per la luce, l’energia e la vita!

Carissimi Amici dell’Urbs Franciscana,
non ho parole per chiedervi scusa per non avere ancora scritto niente sia per ringraziarvi sia per offrire una testimonianza sull’uso dei fondi e sulla situazione in cui viviamo in questo angolo più povero della povera Haiti. Anch’io sono stupito per aver perso la mia abituale verve comunicativa ed è già da più di due mesi che non ho ancora aggiornato il blog Levhaiti.

Ci sono state una serie di feste patronali, almeno 14 sul mio territorio parrocchiale e che sono state una occasione di presenza e animazione missionaria con giorni per visita ai malati, predicazioni, ritiri e celebrazioni dei sacramenti nelle rispettive 14 comunità (ben 350 battesimi nel giro di due mesi). Ultimamente sono piombati su di noi tre uragani che per fortuna ci hanno solo sfiorato (due di dimensioni enormi e spaventose come Irma e Maria) e hanno solo impedito gli spostamenti per qualche giorno con forti venti e piogge. La nostra scuola è stata scoperchiata di netto e il tetto è volato a trecento metri di distanza. Forse per tutte queste cose ho perso lucidità e energia per scrivere e pensare a cose belle da scrivere. Oggi, nonostante mi sono messo di buzzo buono per scrivere e fare un rapporto da inviare, sin dal mattino presto ho avuto la visita di persone bisognose e di altre che volevano parlare o di altre che avevano bisogno di organizzare e portare avanti le attività. Adesso sono le 17,20 e ho dovuto cacciare dallo studio il nugolo di bambini che normalmente lo affollano con simpatia e beato disordine.

Così eccomi qui a dirvi che il progetto per dare energia ai villaggi più sperduti è stato messo in atto. Abbiamo fatto ben cinque istallazioni (a Ka Philippe, Gran Falez, Boukan Patriot, La Bellèe e Moustik) che permettono di ricaricare i telefoni, dare luce di notte in casi di emergenza colera o ricoveri urgenti nei dispensari, di offrire la ricarica di apparecchi per il suono e la musica utili per la scuola e l’animazione. Per ogni installazione abbiamo messo un pannello da 280 whatt, un inverter, un regolatore, prese, interruttori, circuiti di filo per far arrivare la luce e le prese dove occorrevano. Abbiamo pagato i due tecnici e provveduto al trasporto. Resta ancora una installazione da fare che aspetta la messa in sicurezza del dispensario dove metteremo l’impianto per impedire furti e eventuali danni. Il materiale è già in magazzino e perso che per fine ottobre concluderemo con l’ultima e sesta installazione. In sintesi abbiamo preso 6 pannelli da 280 w, 12 batterie da 12v, 6 inverter da 400 w, 6 regolatori, fili, prese, porta lampade, lampadine, prolunghe con multi prese, cavi per connessione per l’impianto e infine pagato due tecnici locali. Così la somma inviata è stata spesa tutta e bene con la gioia di queste sei comunità beneficiarie.

E’ proprio il caso di dire che dove c’è luce c’è la vita. Il telefono da ricaricare non è solo un problema di fare delle chiamata e di conversare con amici e parenti, è anche il solo mezzo per ricevere notizie dal mondo, sentire la radio, vedere delle immagini e dei video. Qui non esiste la televisione, se non a prezzi proibitivi (nemmeno io l’ho ancora istallata) per via della parabola, del sistema di abbonamento e dell’energia. Il contatto con il mondo, anche per vedere l’ora del giorno, resta il telefono cellulare. Inoltre, grazie all’energia di questi pannelli la gente può ricaricare le lampade a led per avere la luce a partire dal tramonto e al mattino presto quando tutti si alzano che è ancora buio. La qualità della vita è certamente cambiata. I giovani così possono anche avere più tempo per leggere e studiare per la scuola. La giornata diventa più lunga e le relazioni famigliari e sociali più facili.
Bene, in attesa di postare il contributo per il mio blog www.levhaiti.it con altre informazioni e immagini, vi prego ancora di scusarmi e di accettare per ora queste poche righe per una prima comunicazione.

So che le richieste di aiuto che vi arrivano sono tantissime e non posso certo pretendere di avere l’attenzione esclusiva per le necessità di questa missione. Vedrò comunque di collaborare con dei contributi significativi che possano testimoniano la bellezza e la necessità dei vostri interventi a favore dei più poveri del mondo.

Vi abbraccio con immenso affetto.
Pè Levi Spadotto, prete Fidei Donum nel nord ovest di Haiti.